sabato 21 giugno 2014

Anche gli zombie amano i selfie

Morti viventi che si immortalano, che vogliono essere presenti nel web, essere protagonisti. Tutto intorno a loro colori lividi e paesaggi spettrali. Ma loro ammiccano, sorridono mostrando le zanne e i denti traballanti e aguzzi.

Così ho congelato il loro gesto su t-shirts, cover per smartphone, ecc... nel mio negozio virtuale dove si avvicenderanno sogni e incubi e vi coesisteranno.

L'idea della linea "Zombie's Selfie" in fondo è banale. Come per certi versi è l'oggi.
Vogliono esserci anche loro perché intorno è il deserto. Sono reietti e soli. Non gli basta più nutrirsi di carne umana. Vogliono nutrirsi di feedback e tanti "I like"...
Se vuoi portali in giro con te...

http://wernigkaos.spreadshirt.it/






giovedì 12 settembre 2013

Gee

... E così ti capita di trovarti a passeggiare a Malacca (o Melaka)... I turisti non sono molti. Settembre è settembre per tutti.
Minaccia anche di piovere.
E così ti capita che la noia di vedere vecchie pietre e navi riprodotte (qui c'era il fortino portoghese, lì i cannoni, lì in fondo il cimitero ma le lapidi sono state tolte, ecc...) ti fa entrare in questa piccola bottega artigiana.
Un uomo praticamente seduto a terra intaglia zoccoli di legno. E' circondato da zoccoli. Ci invita a provarli, senza insistenza, con sguardo intelligente e sorriso aperto. I suoi modi sono sicuri. Non è né falsamente cortese, né timidamente scontroso. "Gli zoccoli venivano usati in casa. Poco. Quando si usciva dal bagno per esempio. non ci camminavi chilometri. Insomma se vi piacciono, provateli, camminateci. Non siete obbligati a comprarli". E intanto sorride, scherza.
Entra un gruppetto di ragazzini cinesi. "Tra poco chiudo. Le mie figlie escono da scuola." I ragazzini girano i tacchi e vanno. E lui sorride e ci guarda con complicità. Abbiamo tutti capito che i ragazzini erano lì a perdere tempo.
Appesi alle pareti ci sono dei disegni che ha fatto lui: la famiglia, il negozio, scene di vita tradizionale. Ne ha fatto cartoline. Le compro tutte. Sono belle. Quelle della famiglia stupende.
"Anche io disegno". Il suo sorriso è senza confini. Credo mi dica "il bello dell'arte è che te la puoi portare dove vuoi. Ti segue ovunque".
Ha ragione. Anche il mio sorriso si allarga... E allora penso...
Qualche giorno prima parlavo di tartarughe marine ad un gruppo di ospiti in un resort. Il mio inglese stentato e i miei disegni. Mi sono sentito un cantastorie. Quando il disegno era magia. Quando l'immagine soverchiava un linguaggio non ancora articolato. Sono passati i millenni, ma dentro di noi un'immagine ancora ci sorprende come un incantesimo. E come un incantesimo spezza le barriere.
Le mie verso turisti cinesi, olandesi, inglesi, francesi, malesi, tedeschi... E la barriera tra me e Gee. Ma in fondo con lui non ce ne erano fin dall'inizio. Alle volte per intendersi parlare la stessa lingua non serve...

venerdì 16 agosto 2013

Sindel B/W - digital and traditional art

Per chi non lo sapesse, parliamo di uno dei personaggi del libro fantasy "Darkwing - La Spada dai sette occhi", primo capitolo di una saga a firma di Davide Cencini. Qui il link del sito dedicato: http://worldofdarkwing.com/
E di seguito, la rielaborazione in bianco e nero della precedente illustrazione... Anche in questo caso ho utilizzato strumenti tradizionali (china, acrilici, pastelli) e strumenti digitali.
 

venerdì 9 agosto 2013

sindel mix traditional and digital art


Perchten - the meaning


Obviously this picture doesn't represent an evil... The idea was born last year, when I went in Austria, in the village where my grandmother was born. The village is near Klagenfurt. In the Christmas period, the Perchten masks march through the main streets. The masks are entirely produced by craftsmen, with wood, horns and fur. This the wikipedia link about the meaning of Perchten https://en.wikipedia.org/wiki/Perchta

mercoledì 7 agosto 2013

Sindel


Perchten #1

Estate del 2012. In uno sperduto paesino, in fondo ad una valle della Carinzia austriaca, a caccia delle maschere Perchten. Finalmente le trovo nello scantinato di un ristorante. Sono lì, accumulate su tavoli da lavoro, appese alle pareti, demoniache e incustodite.
Vinta la tentazione di infilarne una sotto la felpa, mi sono limitato a immortalarle.
A distanza di un anno, Perchta, la Signora delle Bestie, riemerge della notte ancestrale dell'Austria pre-cristianica.